Appena fuori dal centro storico si erge il Santuario di Madonna della Stella.
L’oggetto di culto del santuario si riferisce ad un affresco quattrocentesco raffigurante la “Madonna con Gesù Bambino in braccio” posto in una edicola, accanto alla quale anticamente venne costruito un ospedale per pellegrini.
La leggenda di fondazione racconta che nel 1561 uno dei pellegrini che sostava nell’ospedale vide per tre sere consecutive posarsi sopra l’edicola una stella molto luminosa, che poi si depositò sul velo della Madonna dove oggi è rappresentata.
Il racconto del miracolo agli abitanti di Paciano portò all’erezione della chiesa che comprende anche l’edicola, come raccontato nel ciclo pittorico interno alla sacrestia.
Il Santuario di Madonna della Stella inserito nell’atlante dei Santuari Italiani è come molti altri santuari posto fuori dal centro storico, luoghi dove la natura “spesso selvaggia” viene addomesticata dall’uomo: evidenti gli interventi che marcano la presenza umana con edifici importanti, santuari o piccoli insediamenti abitativi, commerciali e religiosi…
Madonna della Stella è sicuramente passaggio significativo per la costante presenza di pellegrini soprattutto durante la seconda domenica di maggio durante la quale i fedeli dell’importante santuario di Mongiovino (Panicale) raggiungevano in processione la chiesa di Madonna della Stella
Il Santuario è anche stato oggetto di studio e accolto, per il suo ciclo pittorico manierista, tra i patrimoni culturali di interesse della valorizzazione dei Della Corgna.
Grazie alla collaborazione con il FAI Trasimeno, tale ricerca è confluita in un percorso per le celebrazioni del Cinquecentenario della nascita del condottiero marchese Ascanio della Corgna.
La Sacrestia merita una attenzione particolare, completamente decorata sia nelle volte che nelle pareti, con il ciclo devozionale della fine del XVI, inizi del XVII secolo che racconta il mito di fondazione del luogo di culto.
Sulla volta si vedono storie della vita di Maria e qui si ripetono modelli ripresi dalle stampe provenienti dai paesi fiamminghi.
Sulle pareti le scene raccontano gli episodi del miracolo della Stella e delle vicende costruttive del Santuario.
Nella sagrestia del Santuario, tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo, un anonimo pittore ha raffigurato la storia del miracolo e dell’edificazione del Santuario con un gustoso e arguto linguaggio popolare.
La ierofania è oggi collocata sull’altare maggiore che contiene l’originaria edicola raffigurante la “Madonna con Gesù Bambino in braccio”, di scuola umbra XV secolo, inquadrata in una cornice intagliata e dorata .
Le due cappelle laterali furono decorate ad affresco intorno al 1580 dal pittore perugino Scilla Peccenini, che raffigurò “La Natività” e “Cristo Crocifisso circondato da Maria, Giovanni Battista e angeli”.
Scilla Peccenini evidenzia una formazione manierista vicina al Circignani, ma aggiornata anche sugli esiti del pittore urbinate Federico Barocci, che intorno al 1568 aveva dipinto per la Cattedrale di Perugia “Deposizione dalla Croce”. Quest’opera, importantissima per tutta la pittura umbra tra il XVI e XVII secolo, apportò i valori coloristici, luministici ed atmosferici tipici della pittura veneta.