Il vecchio castello di Paciano viene citato per la prima volta in un diploma di Berengario I, marchese del Friuli e imperatore, emanato in Roma, nel 917, con il quale la corte di Paciano e quella di Panicale erano donate al marchese Uguccione di Bourbon.
L’origine del nome, secondo alcuni storici può ricondursi a Giano , “Pace di Giano” e alla stessa divinità romana potrebbe riferirsi la traduzione da “Passus Iani” cioè “Passaggio al tempio di Giano”, i cui resti sono ancora visibili lungo l’antica via che collegava Chiusi al Trasimeno, l’attuale strada del Ceraseto.
Secondo altri studiosi di toponomastica il nome di Paciano potrebbe derivare anche dagli antichi Pacianati di Festo o da Pacino, nipote del re Volpinio detto Lucullo, o meglio ancora che Paciano prenda la sua denominazione dalla famiglia romana Pacia, frequente nelle antiche iscrizioni e specialmente in Toscana.
Gli studi più recenti concordano nel far derivare il nome di Paciano da Pacius; si tratterebbe anche in questo caso di un prediale di origine romana. 1014 – Enrico II dona al monastero di S. Maria della Farneta le chiese di S. Bartolomeo e di S. Cristoforo, situate nella curtis di Pacciano.
Nel 1182 Federico Barbarossa confermò il possesso del possedimento alla badia di Campoleone.