Il prestigioso Washington Post dedica uno speciale esclusivamente a Paciano, mettendo in risalto tutti i suoi aspetti positivi. Un bellissimo articolo di Kieran Mulvaney scritto anche grazie al prezioso contributo di Leslie Busby, che ringraziamo sentitamente e che contribuisce a rendere Paciano sempre più conosciuta nel mondo
Qui potete leggere l’articolo in versione web, ma in alto potete vedere anche la copertina del magazine cartaceo dove compare la scritta “FALL: the delicious pleasure og olive picking in Italy”
Kieran Mulvaney, scrittore e ambientalista, racconta Paciano per il Wahshington Post “il mio primo pensiero arrivato a Paciano è che sia esattamente come uno scenografo di Hollywood rappresenterebbe un borgo medievale” e continua descrivendo il paesaggio che è vivo e colmo soprattutto di olivi.
Infatti nella stagione in cui Mulvaney ha visitato il Paese era il momento della raccolta delle olive e quindi ha incontrato il lavoro in campagna che è fatica e soddisfazione per la produzione del nettare verde e “luminoso”: l’olio.
Lo scrittore americano vede quello che spesso notano gli stranieri: due spazi, due paesaggi, che per i locali sono tutt’uno. I “two Pacianos” descritti sono: il borgo antico e “la vita che esiste nella periferia”. Ma non semplicisticamente la morte e la vita, a leggere bene il borgo rappresenta la storia da respirare “tra le antiche mura”, dove la vita “pubblica” viene vissuta, dove si attivano le relazioni istituzionali, sociali e commerciali, accanto al quale c’è lo spazio fuori a volte nascosto, a volte da scoprire dove vivere anche la vita intima, privata e perdersi nel panorama.
É proprio qui, in questi spazi aperti di campagna, sullo sfondo del Lago e delle colline, che Mulvaney racconta la “raison d’etre” della sua presenza a Paciano: incontra nuovamente, quel nucleo di persone che hanno scelto di vivere a Paciano perché l’hanno trovato affine ai propri valori di vita. Si tratta di alcuni fra i maggiori protagonisti dell’ambientalismo mondiale, la cui presenza ormai fa parte del patrimonio culturale e storico di Paciano, di cui lo scrittore cita i nomi dello scomparso David Mctaggart e di Sidney Holt, forse i più famosi di quel gruppo di studiosi e attivisti che da anni popolano Paciano.
Poi l’articolo onora anche l’impegno degli altri cittadini di Paciano: inglesi, italiani, americani vecchi e giovani che lavorano, creano e rinnovano ogni anno le tradizioni festive, come quella dell’olio con le taverne aperte solo in questa occasione e dei “bussi col carburo” il 9 dicembre.
Ci racconta che il Paese produce sogni, professionalità e scommesse sul futuro come tra gli altri palazzo Baldeschi che con un progetto sull’artigianato del Trasimeno, TrasiMemo e le sue altre attività “è il potenziale per fare un’iniezione di adrenalina alla comunità”.
Il Sindaco con emozione ci dice: “Siamo onorati di avere avuto grande spazio in uno dei principali quotidiani statunitensi e ringraziamo le persone che lo hanno reso possibile. La qualità del nostro ambiente e del paesaggio è l’anello di congiunzione tra un piccolo paese ed un gruppo di studiosi ed ambientalisti di fama mondiale. E’ sempre utile guardarci con gli occhi di chi arriva per la prima volta, magari da lontano, perché coglie e valorizza molti aspetti che noi Pacianesi diamo per scontati. Il tema dell’olio è certamente centrale per Paciano: per uno o due mese l’anno è l’argomento principale di conversazione, l’occupazione prevalente, ma soprattutto una grande risorsa che va ancor di più valorizzata.
Ci auguriamo che questo articolo possa incuriosire molte persone, turisti, imprenditori, giovani coppie, e portarli a visitare e soprattutto vivere il nostro paese. Sicuramente saranno accolti con calore e semplicità, come fossero sempre stati qui.”